Il restauro dei mobili antichi è una forma d’arte, oltre che una passione per veri intenditori. Si tratta di un lavoro certosino che consente di ottenere grandi soddisfazioni, soprattutto per quel che riguarda il recupero di elementi che potevano essere ormai perduti. Ma come procedere?
Riconoscere i mobili
È il primo passo, indispensabile per non commettere errori. Si tratta di capire ad esempio se sverniciare il mobile (i mobili antichi in patina non andrebbero mai sverniciati), oppure quale colore dare (i mobili del ‘700 hanno un certo colore mentre i mobili del ‘900 un altro).
La patina e la sverniciatura
La patina è la ‘pelle’ che ricopre il mobile, è la sua storia. La patina infatti è la parte più superficiale del mobile ed è quella che si presenta ai nostri occhi. Il colore dell’ossidazione del legno e delle vernici, gli angoli leggermente smussati, le macchie di inchiostro sugli scrittoi fanno parte della patina. Ecco perché rimuovere la patina da un mobile antico significa comprometterne il suo valore. Se invece il mobile non è antico o non ha più la patina originale, è possibile sverniciarlo serenamente.
Il tarlo e l’antitarlo
Come noto, il tarlo è un coleottero che nel suo stato di vita larvale si nutre di legno scavando gallerie. Non sempre siamo in grado di stabilire con certezza se nel mobile che vogliamo restaurare c’è il tarlo oppure no. La presenza di fori o polvere, infatti, non indicano con certezza la presenza di insetti nel mobile che potrebbero essere già usciti. Nel dubbio, il consiglio è di fare sempre un trattamento antitarlo efficace a base di permetrina.
La falegnameria
Normalmente è sempre meglio partire col restaurare mobili che non siano distrutti e che non abbiano particolari problemi di falegnameria. La falegnameria nel restauro non è complessa ma è diversa dalla falegnameria moderna. Anziché sostituire le parti ammalorate, infatti, si tende a recuperarle, consolidando e integrando. È possibile consolidare usando una resina sintetica come il paraloid, oppure con una colla animale mescolata a polvere di legno.
Recupero portoni storici
Sempre più spesso si sente parlare di riutilizzo e recupero di oggetti che fino a poco tempo fa credevamo impossibile o inutile salvare. Ebbene, tra questi sarebbe opportuno includere quei portoni antichi, che ancora oggi purtroppo vengono gettati ma che sono invece recuperabili con successo facendone eccellenti oggetti di arredo.
Cosa accade spesso
I portoni dismessi in seguito a una ristrutturazione o demolizione di vecchie case hanno spesso una triste sorte. Vengono spesso lasciati sotto l’acqua piovana, appoggiati ad un muro, abbandonati dentro un fienile a marcire, dimenticati nelle cantine a macerare nell’umidità o reclusi nelle soffitte per essere consumati dai tarli. Chi infierisce così su questi elementi di casa non sa che un vecchio portone del ‘700 può ancora arredare la casa in maniera egregia.
Il restauro per passione
Ci sono infatti persone che hanno passione per questi oggetti e li restaurano con amore. Il restauro, a differenza di quel che si pensa, non costa molto di più che rifare ex novo. Molti ignorano inoltre che un antico portone fatto a mano è un’altissima espressione di artigianato, di stili, di valori del territorio e soprattutto di maestria ebanistica che non c’è più. Si tratta di un tesoro di elementi storicizzati che sarebbe giusto difendere, proteggere e restaurare anziché sostituirli con altri prodotti industriali, privi di pregi artistici, fatti con legnami non nazionali e neanche troppo economici.
Il mercato dei portoni antichi
Ma esiste un mercato per i portoni antichi? Certamente. E i fautori di questo mercato sono le persone che ristrutturano una cascina, un rustico, una porzione di casa antica e che da un po’ di tempo non intendono più utilizzare nelle loro costruzioni delle porte nuove di fabbrica, magari in laminato, in melaninico o anche in semplice legno moderno. Queste persone cercano e vogliono porte in legno massiccio che abbiano quel sapore tradizionale e storicizzato che una porta prodotta industrialmente non ha. E che non può donare a degli ambienti antichi quel senso di vissuto e di calore che deriva dall’antico. Pertanto, per tutte queste persone è importante poter trovare o avere una porta antica da poter far restaurare da professionisti del recupero, che potranno riportarla al suo antico splendore, prezioso elemento di arredo.
Per maggiori informazioni contatta W.I.T.H., V. dell’Ortica 18, 70022 Altamura (BA). Telefono +39 329 0807779. Oppure visita il sito internet www.withsrl.it e scrivi una mail all’indirizzo info@withsrl.it.